Da qualche giorno imperversa sulle onde corte una trasmissione pirata. E' facile capire l'argomento delle trasmissioni, ma risulta più difficile capire chi ne sia il destinatario. E' vero, esiste un gruppo residuale di incalliti appassionati di radioascolto, BCL ed SWL, purtroppo non alimentato da nuove leve di giovani appassionati, tecnici o hobbisti, radioamatori o CB: questi sanno muoversi nel mercato degli apparati in grado di sintonizzare le onde corte, sanno installare le antenne necessarie ad ascoltare le varie bande sia broadcasting che dei radioamatori (e chi mi legge sa che non è cosa né facile né semplice). Ma al di là di loro, chi ha in casa una radio da sintonizzare sulla banda dei 41 metri in banda laterale unica? Ed è in grado di accoppiarla con un aereo in grado di coprire tale banda? Direi ben pochi. Quindi: a chi effettivamente viene inviata questa trasmissione clandestina? Non ai radioamatori italiani ed europei in genere, la cui banda assegnata sui 40 metri va da 7000 a 7200 kHz e quindi non si spingono praticamente mai oltre tale limite. La platea di ascolto, dunque, è quella degli appassionati di radioascolto; si, sono loro ad avere captato questi segnali e ad averne dato pubblico risalto. Ma i numeri sono ahimè limitati. Vale la pena incorrere nelle sanzioni previste dalle Leggi italiane ed europee per rincorrere una platea così numericamente irrilevante?
Chi ancora non sa chi cosa dove e come, veda il pezzo qui sotto, tratto da una trasmissione di RAI 2.
Ciao Angelo, il servizio televisivo che citi nel post ha fatto da "cassa di risonanza" al pirata più di quanto potesse fare la sua emissione (come da te correttamente evidenziato). Un grande aiuto da parte del "giornalista RAI" nei confronti di una piccola emissione dilettantesca... No comment
RispondiElimina73. Florenzo