Un amico di penna di lunga data mi dà l'occasione di ritornare a parlare di un captatore a banda larga, escogitato tempo fa, che si è fatto strada tra le varie antenne strane per il radioascolto e che gode ancora oggi come ieri di una certa fama per le sue indubbie doti.
E' risaputo che un'antenna è funzionale e funzionante quando la sua lunghezza fisica è funzione della sua lunghezza d'onda, ovvero è risonante: per i casi nostri e semplificando significa che a 50 Ohm di impedenza, la nostra antenna (ricevente o trasmittente che sia) avrà delle misure specifiche ed irrinunciabili: specifiche se in configurazione 1/4 d'onda a piano di terra riportato (detta antenna marconiana) ed altrettanto specifiche se in configurazione dipolo a 1/2 onda (detta antenna hertziana). In pratica significa che un'antenna dovrebbe poter funzionare per una sola banda e volendo dotarci di un’antenna per più bande specifiche dobbiamo ricorrere a dei barbatrucchi. Barbatrucchi che diventano ancora più complicati se ci serve un aereo risonante o comunque funzionante un po' dappertutto tra onde lunghe, medie e corte, cosa che per specifiche leggi fisiche sarebbe impossibile (un po' come la storia del calabrone, che - si dice - per leggi fisiche non potrebbe volare, ma lui non lo sa e vola lo stesso).
E allora: tra antenne che risuonano in prima e terza armonica, tra antenne alimentate in centro, fuori centro e ad un'estremità, tra antenne singole fatte risuonare su più bande grazie a trappole, risuonatori, bobine ed altro, ce n'è abbastanza per scrivere un libro, cosa che altri hanno fatto prima di me, per cui non mi ci metto. Ma in 5 articoli apparsi sulla rivista Radio Kit Elettronica ho cercato di riassumere delle cose, e che prima di andare avanti in questa mia chiacchierata vi invito a leggere:
- Antenne, dalla scintilla alla canna da pesca - prima parte: cos'è un'antenna, il dipolo, impedenza, corrente e tensione, disadattamento e perdite, risonanze e armoniche, altezza dal suolo
- Antenne, dalla scintilla alla canna da pesca - seconda parte: dipolo a V, dipolo Windom, dipoli a ventaglio, dipolo asimmetrico, considerazioni sul dipolo
- Antenne, dalla scintilla alla canna da pesca - terza parte: antenne verticali, radiazione, resistenza di radiazione
- Antenne, dalla scintilla alla canna da pesca - quarta parte: canna da pesca, piano di terra o contrappeso marconiano, adattamento da bilanciato a sbilanciato, dalla teoria... alla pratica
- Antenne, dalla scintilla alla canna da pesca - quinta parte: T36, analisi, antirisonanza, realizzazione
Se vi siete appassionati alla trattazione, ed avete capito che molte volte occorre fare di necessità virtù se non possiamo che installare un solo aereo (nel senso di antenna ricevente), allora forse è d'uopo presentare due foto della scatola magica contenente il famoso adattatore-trasformatore T36, che va messo alla base di una canna da pesca di una decina di metri, issata e tenuta in piedi come si vuole (o come si puote).
Ecco un bel contenitore plastico, misure 70 x 50 mm circa; a sinistra c'è un connettore femmina tipo BNC, cui andrà inserito il cavo coassiale che dall'antenna arriva al ricevitore; alle altre due boccole andranno resi solidali: su quello di sopra, un filo elettrico di una decina di metri che sarà reso solidale con nastro adesivo alla canna da pesca; su quello di sotto, un paio di fili elettrici (anche quattro, anche otto) anche loro di almeno una decina di metri, poggiati al suolo, uno da una parte e l'altro dall'altra.
Ma cosa c'è dentro lo scatolotto magico? Il famoso T36 di cui si parla nella quinta parte della trattazione sulle antenne: un piccolo componente che realizza un adattatore di impedenza/trasformatore con rapporto di trasformazione 36:1. Sotto la scritta T36 c'è un puntino nero, il piedino in corrispondenza di tale puntino nero va collegato con la massa del cavo coassiale, al suo opposto va collegato il centrale del cavo coassiale; le due uscite vanno una al captatore, l'altra al piano di terra riportato. La piccola lampadina al neon, tutt'altro che necessaria, può fugare a terra eventuali sovratensioni che potrebbero crearsi sul captatore per elettricità statica.
Ed ecco un bel primo piano del componente T36, costruito da Mini-Circuits https://www.minicircuits.com/WebStore/dashboard.html?model=T36-1-KK81%2B, un Bal-Un a banda larga con rapporto di trasformazione 36:1.
Il componente in questione è talmente piccolo che occorre un saldatore a punta fine e di bassa potenza (20W) per realizzare le saldature, e sta comodamente anche nei contenitori plastici delle pellicole o negli ovetti di plastica che si trovano negli ovetti di cioccolato di una nota ditta di Alba. Ovviamente un BalUn 36:1 si può anche costruire partendo da un toroide Amidon FT 140-43, 36 spire sul primario e 6 sul secondario, facendo attenzione alla distribuzione spaziale dei conduttori, che è critica. Ma non mi sembra il caso di farsi del male, vero?
Ora, per realizzare un'antenna solo ricevente, funzionale e funzionante decentemente dalle onde lunghe alle onde corte, tutto sta alla nostra fantasia e allo spazio che abbiamo a disposizione.
Certo, non è strettamente necessario issare una canna da pesca, rigorosamente in vetroresina. Si può usare anche un'asta metallica, un barra d'alluminio, un traliccio isolato dal suolo. O modificare un’antenna CB (tipo Eco Antenne Venom 5/8 e simili, magari un po' corta per i casi nostri, ma - come detto sopra - si fa con quel che si ha e di necessità virtù). Ma anche una Moonraker GPA-80, una Oxin 250-B, una HF BB-10V, una DX 7M, una SE HF X-80, solo per citarne alcune, tutte abbastanza simili tra loro: basterà bypassare l'adattatore-trasformatore che sta alla base e con fantasia e manualità montare un Bal-Un 36:1, magari il nostro bel T36 Mini Circuits, ricordandoci di mettere almeno un paio di radiali filari (e se è solo uno? non sarà perfetto, ce ne vorrebbero magari quattro, ma andrà comunque bene).
Non ho scoperto l'acqua calda e non ho stravolto le leggi della fisica; l'antenna in questione è solo ricevente ed è un buon compromesso per divertirsi ad ascoltare con un ricevitore a sintonia continua per onde lunghe, medie e corte. Il Q del sistema è basso, lo so, ma non si può avere tutto dalla vita o, come si dice, la botte piena e la moglie ubriaca. Ma vale tutto l'impegno che abbiamo messo nella sua realizzazione e la soddisfazione che ci procurerà facendoci ascoltare, più che decentemente, dal DCF a 77.5 kHz ai radioamatori in banda 28 MHz.